Non troppo tempo fa abbiamo parlato di diffusione di messaggi complottisti e disinformativi che purtroppo hanno portato ad atti estremi, quali l’assalto delle antenne satellitari, 3G, 4G, con l’intento di abbattere quelle 5G, spesse volte non presenti.
WhatsApp è stato il principale strumento di disinformazione tramite le infinite e infermabili catene su cui è facile premere “inoltra” e, per ogni persona che casca nel tranello, altre 5 ricevono la fake news, e così via, con andamento esponenziale.

La mossa strategica è stata quella di togliere la possibilità di inoltrare a più di una persona un messaggio inoltrato. Lo scopo? Abbassare la curva di espansione e ridurre statisticamente il numero di persone raggiunte da tali disinformazioni.
Più semplicemente: il complottista medio non ha voglia di inoltrare per troppe volte conseguentemente un messaggio; per 5 persone, dovrà infatti inviare lo stesso messaggio, manualmente, per 5 volte; la stessa mossa, prima, avrebbe permesso, con lo stesso procedimento, il raggiungimento di ben 25 persone.
L’analisi “psicologica” e matematica del fenomeno ha funzionato: dopo questo semplice aggiornamento, i messaggi relativi a catene e fake news si sono ridotti del 70% rispetto a prima.
Facciamo i calcoli e vediamo i risultati
Quando si parla di percentuali, possiamo prendere in esempio 100 messaggi inviati in un determinato lasso di tempo.
Nell’articolo precedente abbiamo detto che nel totale dei messaggi inviati ogni secondo (o ogni minuto se preferite), il 25% sono appartenenti alle catene descritte sopra e nei precedenti articoli. Insomma 25 messaggi ogni 100 sono quelli da ridurre.
Di questi 25 messaggi WhatsApp è riuscita a eliminarne il 70%, quindi, facendo un rapido calcolo: 25/100*70=17,5 messaggi in meno ogni 100. Risultato: abbiamo tolto il 17,5% di messaggi, una percentuale altissima.
Procediamo con un ultimo calcolo.
Ogni giorno, su WhatsApp, vengono inviati 65 miliardi di messaggi e, su un numero del genere, la percentuale appena calcolata diventa molto significativa: risulta, infatti, che 11,375 miliardi di messaggi al giorno erano catene e fake news, eliminate con un piccolo ma significativo aggiornamento.
Come mai tutto ciò?
Il ministro dell’Information Technology, Ravi Shankar Prasad, ha più volte invitato le società di social media ad affrontare responsabilmente la disinformazione.
Un portavoce di WhatsApp dichiara a riguardo:
WhatsApp is committed to doing our part in tackling viral messages. Since putting into place the new limit, globally, there has been a 70 per cent reduction in the number of highly forwarded messages sent on WhatsApp. This change is helping keep WhatsApp a place for personal and private conversations.
TRADOTTO:
Whatsapp è tenuta a fare la sua parte per affrontare i messaggi virali. Da quando è stato introdotto il nuovo limite, a livello globale, si è verificata una riduzione del 70% del numero di messaggi altamente inoltrati inviati su WhatsApp. Questa modifica sta contribuendo a mantenere WhatsApp un posto per conversazioni personali e private.
Giusto per ribadire ma ci tengo, visti i brevi calcoli svolti sopra, sottolineo che quel 70% non riguarda i messaggi totali ma la gran parte di quelli virali. A conti fatti si tratta di 11,375 miliardi di messaggi ogni giorno.
Davvero complimenti a WhatsApp.
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