Il 79% degli italiani non riesce a fare a meno della tecnologia.

Questa cifra è uno dei risultati maturati da uno studio recente di tipo WOA (Web Opinion Analysis) condotto dal Trend Radar di Samsung che ha raccolto opinioni e esperienze da 2000 persone di età compresa tra i 20 e i 50 anni.
Le percentuali e risultati venuti fuori da questo studio sono molto interessanti (ricordiamoci comunque che il campione è di sole 2000 persone) e mostrano come, in genere, gli interessati a questi test apprezzano in generale l’integrazione della teconologia nelle proprie abitudini.
L’intervista è avvenuta durante il periodo della quarantena, in piena Pandemia da COVID-19, e il 72% degli intervistati prova ansia per la situazione ma conforto nei propri acquisti.
Al contrario di quanto si potesse prevedere, c’è un grande apprezzamento nei confronti dei prodotti di domotica in quanto, costretti nelle proprie quattro mura, molti hanno scoperto le vere potenzialità di una casa connessa: il 56% degli intervistati ha riconosciuto la comodità del comando vocale sui propri elettrodomestici.
Non finiremo mai di parlarne abbastanza… studio e smartworking (o “smartworki” se preferite).
Aziende e scuole di ogni ordine e grado si sono mosse con velocità inaspettate per riadattarsi al momento e permetterci di continuare le nostre attività e ben il 68% degli intervistati usa il PC per lavorare; la restante parte lo usa per intrattenimento.
Lo stesso vale per lo smartphone, che rimane il dispositivo più utilizzato; i trend si invertono: oltre il 60% delle persone lo usa per contatti con amici o parenti e per intrattenimento di vario genere.

Lo studio effettuato da Samsung è una serie (non breve) di statistiche e situazioni interessanti da analizzare e non voglio assolutamente darvi altri numeri oltre quelli indicati qui sopra.
Il vero dato interessante è la accresciuta consapevolezza di ciò che siamo in grado di fare con i nostri dispositivi. Prendiamo ad esempio lo smartphone che per oltre la metà degli intervistati è diventato un telecomando, un calendario, un assistente, un programmatore, una videocamera per i social e, solo per ultimo, un telefono con cui chiamare un numero in rubrica.
Finalmente in molti stanno cominciando a intendere il reale significato di ottimizzazione e risparmio, in quanto con il giusto investimento non solo si riesce a pagare in meno la singola bolletta, ma si risparmia tempo nella quotidianità delle proprie azioni, ci si gode di più la casa, e la stessa diventa una compagna su cui fare affidamento, come il proprio telefono.
Di certo non di parla di pochi soldi, qualora ci si mettesse a fare due conti su quanto costi avere una casa completamente connessa.
Voglio concludere con le parole di Francesco Cordani, Head of Marketing e Comunicazione di Samsung Electronics Italia:
L’innovazione tecnologica della casa connessa è in continua evoluzione: se fino a qualche anno fa la proposta si limitava a pochi dispositivi, oggi ce ne sono molti e si presentano per lo più integrati con servizi che rispondono ai bisogni espressi dai consumatori. Cresce anche l’interesse delle persone, sempre più inclini alla gestione evoluta della casa, incuriositi dalle nuove tecnologie e capaci di gestire con semplicità le funzionalità smart della casa connessa.
Francesco Cordani usa un termine interessante … “inclini”: solo questa parola è il riassunto di 2000 sondaggi e tutte le percentuali che vi ho risparmiato.
Il mondo, lavorativo e non, sta prendendo una certa direzione e, tolti i più giovani che hanno il concetto di connessione a 360° nel sangue, è piacevole vedere che finalmente i quasi 1000 euro che costa un cellulare o qualsiasi altro prodotto smart, comincino a stare simpatici a molti.
Ovvero più della metà delle persone.
Giusto per contraddirmi un attimo
Ho da ridire solo sul numero (2000 persone) di intervistati che, rispetto agli oltre 60 milioni di abitanti che conta l’Italia, rende il sondaggio interessante (ok) ma potenzialmente sbagliato pensando alla totalità della popolazione.
E di conseguenza dovrei ritrattare tutte le mie osservazioni.
Ma va bene così.
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