Nella giornata di ieri, il Commissario Straordinario per l’emergenza COVID-19, Domenico Arcuri, ha firmato l’ordinanza con cui dispone “di procedere alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul softwaredi contact tracinge di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons S.p.a.” (a questo link, il testo completo dell’ordinanza).

L’applicazione, come si evince dal virgolettato, sarà progettata dalla Bending Spoons e sfrutterà il bluetooth per il tracciamento dei contatti in Italia nella fase 2 che, al momento, dovrebbe partire dopo il 3 Maggio prossimo. L’utilizzo dell’app, tuttavia, non sarà obbligatorio.
Bending Spoons S.p.A. è una società italiana costituita a Milano il 13 Gennaio 2015 e si occupa di sviluppo software, in particolare di app mobili.
Una parte molto significativa degli investimenti effettuati da Bending Spoons è rivolta ad attività di ricerca e sviluppo, principalmente nell’ambito del design e dell’implementazione di nuove app o del miglioramento di app esistenti, e in quello dello sviluppo di nuove tecnologie e strumenti sottostanti lo sviluppo delle app stesse.

Segnaliamo, inoltre, che Bending Spoons è tra i principali contribuenti della campagna a sostegno della Protezione Civile “Viral For Good“, una raccolta fondi grazie alla quale sono stati raccolti già più di un milione di euro.
Contact tracing?
Abbiamo recentemente parlato di Contact Tracing nell’articolo in cui trattavamo la storica collaborazione tra Apple e Google nata, appunto, per mettere a punto una piattaforma comune di Contact Tracing.
Questa immagine, presa dal portale della BBC, fornisce un’idea chiara, in poche parole di cosa sia effettivamente il contact tracing.

Il contact tracing ha lo scopo di identificare e avvisare le persone che sono venute a contatto con una persona infetta da coronavirus.
Gli smartphone possono essere utilizzati per determinare rapidamente e automaticamente se qualcuno è stato in contatto con una persona infetta.
Il contenuto dell’immagine presa dal sito della BBC.
Immuni
Come detto in apertura, Immuni dovrebbe essere disponibile con l’avvento della Fase 2 prevista, al momento, per il mese di Maggio.
Come detto, il download dell’applicazione sarà volontario ma per avere dati attendibili Immuni dovrebbe essere scaricata e utilizzata da almeno il 60% della popolazione. Si tratta di una cosa molto ardua dal momento che, facendo un rapido giro su Twitter, è possibile trovare un gran numero tweet dal fattore comune “addio privacy”.
Bending Spoons ha tenuto a sottolineare che l’app Immuni garantirà l’anonimato: il diritto alla privacy è fondamentale anche in questo momento di emergenza.
Cosa fa e come funziona?
Ad ogni smartphone sarà associato un codice identificativo anonimo tramite il quale si conosceranno le informazioni relative proprio al proprietario dello smartphone.
L’app conserva sul dispositivo di ciascun cittadino una lista di codici identificativi anonimi di tutti gli altri dispositivi ai quali è stata vicino.
Stando alla situazione attuale, l’app Immuni dovrebbe proporre due sezioni.
DIARIO CLINICO
In questa sezione si troveranno informazioni rilevanti sull’utente (sesso, età, malattie pregresse, assunzione di farmaci) e verrà usata per tenere nota del proprio stato di salute e dell’eventuale evoluzione dei sintomi del Coronavirus (senza che alcun dato lasci il dispositivo).
TRACCIAMENTO DEI CONTATTI
L’app consentirà di ricostruire gli spostamenti delle persone per registrare e isolare potenziali contagiati in ogni momento. Tramite l’utilizzo del Bluetooth è possibile rilevare la vicinanza tra due smartphone entro un metro per poi ripercorrere, a ritroso, tutti gli incontri di una persona risultata positiva al COVID-19: in questo modo è possibile rintracciare e isolare i potenziali contagiati.
E se risultassi positivo?
Ogni persona che dovesse risultare positiva verrà poi “interrogata” da un medico (i medici saranno dotati di una versione apposita dell’app), sulla possibilità (volontaria) di sbloccare (tramite un codice) la lista anonima delle persone con cui sia entrato in contatto per notificare loro il rischio di contagio.
Al momento nell’app non dovrebbe essere incluso il tracciamento tramite GPS ma non è escluso che le autorità chiedano di integrarlo in un secondo momento.
Al momento non vi è alcun cenno circa l’interazione con la piattaforma per il tracciamento a cui sta lavorando il sodalizio Apple+Google: è del tutto presumibile che le parti opereranno in sinergia. Certa è, invece, la collaborazione, almeno in fase di sviluppo, con il Centro medico Santagostino.
Via: Repubblica | Corriere | OptiMagazine
