Come ogni Domenica, torna la rubrica “Off Topic“. Per due settimane parleremo della Formula SAE.

In questo primo episodio sull’argomento vedremo un’introduzione al mondo della Formula SAE e la tecnologia che vi sta dietro.

Credits: UniPG Racing Team

Cosa è?

La Formula SAE è una competizione universitaria internazionale di design ingegneristico che prevede progettazione e produzione di un’auto da corsa e la realizzazione di un’analisi finanziaria che rappresenti nascita e crescita di un’azienda automobilistica nell’arco di 10 anni.

Vengono organizzate ogni anno competizioni in tutto il mondo, nei circuiti più famosi, che accolgono team da ogni ateneo.

La Formula SAE è stata istituita nel 1981 con lo scopo di dare agli studenti universitari la possibilità di confrontarsi in una competizione che dia l’opportunità di mettere in pratica quanto appreso durante il proprio percorso di studi e che risulti quanto più performante e interessante agli occhi di una giuria, che ha il compito di valutare il lavoro svolto da ogni singolo team di studenti.

La valutazione ha come criterio il regolamento della competizione, momentaneamente ne esistono due, internazionale e tedesco, ogni organizzazione decide quale utilizzare.

La competizione non prevede una classica gara “ruota a ruota”, stile Formula 1, ma una serie di prove statiche e dinamiche, volte a valutare i vari aspetti del progetto e la bravura dei ragazzi nel mettere in pratica il regolamento della competizione.

Questo tipo di competizione non è fine a se stesso: molte aziende sponsorizzano i team al fine di formare nuovi ingegneri che avranno già una buona dote di esperienza una volta conseguita la laurea.

Tecnologie applicate

Nel lontano 1981 le vetture godevano di uno sviluppo mirato alla meccanica e dinamica del veicolo, in quanto le tecnologie applicate all’automobile erano poco accessibili e molto costose.

Col passare degli anni iniziano a comparire centraline modificabili e antenne per la comunicazione dei dati in tempo reale.
L’ispirazione è ovviamente derivata dalle vetture di Formula 1.

Le auto si dividono in due categorie, a Combustione ed Elettriche, e si distinguono dal tipo di propulsione.

L’attenzione di molte aziende si concentra sullo sviluppo dei prototipi elettrici, in quanto rappresentano il prossimo futuro dell’autoveicolo. Queste includono controlli di trazione, limitatori e launch control, che devono essere interamente programmati dagli studenti che progettano la macchina.

La vera sfida tecnologica degli ultimi anni però è la sottocategoria Driverless, su cui molti colossi internazionali (ad esempio NVIDIA) investono tanto e sponsorizzano i team che portano in gara auto senza pilota, capace di percorrere un circuito e affrontare le varie prove dinamiche in totale autonomia, che quindi non devono essere controllate da remoto durante la prova.

La categoria Elettrica ha sposato immediatamente la sottocategoria Driverless: l’abbinamento CombustioneDriverless è lecito ma tecnicamente più complicato.

Non sono personalmente a conoscenza di team che hanno tentato di applicare la guida senza pilota ad un motore a combustione, in quanto andrebbe gestito lo slittamento della frizione nella partenza e del differenziale in caso di perdite di aderenza.

L’aspetto interessante

L’aspetto molto interessante, già citato prima, è la collaborazione con le aziende che investono su questi progetti: tali aziende danno la possibilità di affacciarsi su quello che, a tutti gli effetti, sarà il futuro dell’automobile; si tratta di un futuro che presto sarà parte della nostra quotidianità, un futuro a cui tutti questi ingegneri in erba saranno già avviati grazie a questa competizione.


La Formula SAE è un mondo è molto più vasto e professionale di quanto possa sembrare: gli studenti, sin dai primi anni di studio, si mettono in gioco cominciando ad approcciare il mondo del motorsport e non solo.

Ci vedremo domenica prossima con la seconda parte del pezzo in cui analizzerò gli altri aspetti legati anche al mondo del lavoro in generale.

… to be continued …