Myspace, reso precedentemente in maniera grafica come My_____, ed ancor prima come MySpace, è una comunità virtuale, e più precisamente una rete sociale, creata nel 2003 da Tom Anderson e Chris DeWolfe.

Offre ai suoi utenti blog, profili personali, gruppi, foto, musuca e video.

Credits: pitchfork.com

I segni distintivi

L’arrivo di social network come Facebook e Twitter ha, gradualmente, soppiantato Myspace come piattaforma utilizzata per profili e blog personali.

Nonostante questo, per diverso tempo, il sito ha continuato ad essere una vetrina per i gruppi musicali, per via della possibilità di caricare file audio mp3 che, nei primi tempi, era preclusa ai social network concorrenti.

Tuttavia, la navigazione attraverso Myspace divenne sempre più difficoltosa a causa della possibilità di personalizzare l’aspetto della propria pagina utilizzando il linguaggio HTML.

Tali personalizzazioni erano rese possibili grazie ad alcuni siti esterni che, una volta selezionate le modifiche desiderate, restituivano stringhe HTML da copiare nelle informazioni di profilo.

Lo sprofondo nell’oblio

Credits: Ansa.it

Nonostante non fosse più utilizzato da quasi nessuno, a parte i nostalgici e poco più, MySpace è stato il trampolino di lancio per molti artisti.

Molte delle opere di esordio di questi erano rimaste sulla piattaforma fino al 19 Marzo 2019, quando, dicesi per un errore nella migrazione dei dati (ma c’è chi sosiene l’ipotesi più plausibile che l’abbiano fatto di proposito a causa dei costi troppo elevati per la manutenzione dei server), sono andati persi tutti i dati dal 2003 al 2005, cioè circa 50 milioni di canzoni (secondo le stime).

Questo fa sì che quella di MySpace sia una delle più grosse catastrofi online del 21esimo secolo. Un po’ come il Titanic nel 1912.


Qualcuno utilizza ancora Myspace? Mancherà a qualcuno questo social? Sinceramente noi no e non ci mancherà, specie perché considerabile come rete sociale di nicchia.

Fonte: Wikipedia