Anche oggi possiamo registrare ulteriori sviluppi sulla questione USA -vs- Cina: ancora una volta la protagonista delle notizie è Huawei.

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Secondo Fubon Research e Strategy Analytics le spedizioni di smartphone Huawei potrebbero diminuire dal 4% e il 24% nel 2019 se il divieto dovesse rimanere. Diversi esperti ipotizzano che nei prossimi sei mesi le spedizioni potrebbero calare drasticamente, anche se le stime sono difficili da stabilire per via delle incertezze che riguardano il divieto.

Il divieto riguarda beni e servizi con almeno il 25% di tecnologia o materiali di origine statunitense e può quindi interessare società non americane.

Linda Sui, direttrice delle strategie smartphone e wireless in Strategy Analytics, ha affermato: “L’anno prossimo Huawei potrebbe essere spazzata via dal mercato degli smartphone dell’Europa occidentale se dovesse perdere l’accesso a Google”.

Fubon Research, che in precedenza prevedeva la spedizione di 258 milioni di smartphone nel 2019 da parte di Huawei, ora si aspetta che la compagnia spedisca solo 200 milioni di dispositivi nel peggiore dei casi. Huawei controlla quasi il 30% del mercato globale in base all’indicatore di settore IDC ed ha spedito 208 milioni di smartphone l’anno scorso. L’azienda considera l’Europa come mercato più importante per i suoi smartphone di fascia premium.

I top di gamma Huawei del 2018 | Credits: Avok.com

Huawei afferma di aver sviluppato la tecnologia di cui ha bisogno per essere autosufficiente per anni. Secondo gli esperti, però, questa affermazione sarebbe sbagliata in quanto i componenti chiave e le proprietà intellettuali necessari per la produzione dei loro dispositivi, non sarebbero accessibili al di fuori degli Stati Uniti.


Altri problemi per Huawei

Secondo Stewart Randall, che segue l’industria dei chip presso la società di consulenza Intralink, Huawei avrebbe bisogno di licenziare migliaia di persone e “scomparire come attore globale per un po di tempo”.

I potenziali acquirenti di smartphone Huawei, probabilmente passeranno ai dispositivi di fascia alta di brand concorrenti come Samsung ed Apple, oppure agli smartphone di fascia media provenienti dai rivali nazionali della stessa Huawei, come possono essere OPPO, Vivo o Xiaomi secondo gli analisti.

Le vendite dei pc Huawei sono drasticamente calate da quando la società è stata inserita nella lista nera degli USA, secondo PriceSpy.

Infine, il divieto di esportazione Huawei potrebbe anche ritardare il lancio della rete 5G in Cina secondo l’analista Jefferies Edison Lee. La società cinese ha dichiarato di aver firmato contratti per le infrastrutture 5G con 40 clienti in tutto il mondo.

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Nel frattempo…

… il Presidente americano Trump si sarebbe reso disponibile ad inserire il caso Huawei all’interno del nuovo accordo commerciale con la Cina, pur ritenendo ancora la società “molto pericolosa”.

Il portavoce del Ministero del Commercio cinese afferma: “Francamente, non sono sicuro del significato specifico che il leader USA, abbia voluto dare”, ribadendo che gli Stati Uniti dovrebbero smetterla di utilizzare il potere statale contro le società straniere, concludendo “La Cina vuole risolvere le differenze con dialogo e consultazioni amichevoli”.

Intanto, il sito giapponese di Amazon ha interrotto le vendite di qualsiasi dispositivo Huawei, seguendo le direttive del governo degli Stati Uniti.

Secondo il South China Mourning Post anche Microsoft si adegua: il colosso di Redmond avrebbe iniziato a non accettare gli ordini provenienti da Shenzen.

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Che dire? Questa spinosa questione vive di nuovi sviluppi ogni giorno ma è normale vista l’importanza globale, finanziaria e mediatica che sta avendo. Sicuramente continueremo ad aggiornarvi.

Fonte: Reuters, Ansa.it