Sono ormai lontani i tempi in cui gli smartphone avevano dei display con rapporto di forma in 16:9.
Dal 2017, ad esempio, Samsung con la serie Galasy S8 ed LG con il suo G6 introdussero il proprio concetto di “Infinity display”: telefoni con un aspetto più allungato e display con rapporto di forma in 18.5:9 (Samsung) e 18:9 (LG).
Da quel momento, come ogni moda prevede, la cosa ha iniziato sempre più a prendere piede e sono stati sempre più diffusi, dapprima solo nella fascia alta e poi su tutto il mercato, di telefoni con questo design più moderno.

Ormai è consuetudine trovare telefoni con una parte anteriore a tutto schermo e display con rapporto di forma in 18:9, 18.5:9, 19:9 (vedi Huawei Mate 20X, Xiaomi Mi 8, Samsung Galaxy S10 o OnePlus 6 per citarne alcuni), 19.5:9 (vedi OnePlus 6T, 7, 7 Pro, Apple iPhone X, Xs, Xs Max, Xiaomi Mi 9, Huawei P30 Pro per citarne alcuni) o addirittura 20:9 (vedi Samsung Galaxy A70).
Ci sono due case in particolare, però, che si sono spinte oltre: parliamo di Sony e Motorola che hanno presentato dei dispositivi parecchio (passatemi il termine) “telecomandosi”.
Sony ha infatti presentato ben 3 smartphone con display in 21:9, due nella fascia media (Xperia 10 e Xperia 10 Plus) e uno nella fascia top (Xperia 1). Inoltre, già impazzano i rumors sul successore dell’Xperia 1 ovvero l’Xperia 2.
Motorola ha invece presentato il One Vision, primo Android One che può contare su un display con form factor in 21:9.
Non vogliamo entrare nel merito di analisi su specifiche, prezzi, prestazioni: non è questa la prerogativa dell’articolo.
Le domande
Che utilità possono avere i 21:9 su uno smartphone?
Così come tutti i formati “allungati”, lo scopo è quello di fare entrare più contenuto possibile nella schermata visualizzata.
Con i 21:9, infatti, consultare un sito web o un social network dovrebbe risultare abbastanza appagante dal punto di vista della quantità di informazioni visualizzabili.
Specie Sony ha inoltre puntato, con l’Xperia 1, ad un uso specifico per i contenuti video in 21:9 (vedi film del cinema), portando all’interno del proprio dispositivo tante novità hardware e accortezze software per migliorare l’esperienza utente in questa direzione
Dal punto di vista dell’ergonomia come sono?
Sicuramente, il fatto di essere molto stretti e allungati, prevengono l’effetto padella pur mantenendo il display parecchio grande. Quando la diagonale dello schermo scende (parlo, ad esempio, dell’Xperia 10), però, il display potrebbe risultare addirittura parecchio stretto, rendendo difficili alcune banali operazioni come, ad esempio, scrivere con precisione.
Inoltre, in questo modo, l’uso ad una mano del dispositivo è assolutamente impossibile.
E quindi?
Trovo che i 21:9 siano un po’ esagerati. Dal mio punto di vista, risoluzioni come 18.5:9, 19:9 o 19.5:9 sono già perfette e sono quelle su cui svilupperei un mio ipotetico smartphone.
Il vero problema è che, finché nel mondo mobile vi sarà questa ampia frammentazione, le applicazioni non saranno mai ottimizzate a dovere (specie lato Android).
Un esempio che porto così, a caso, riguarda le Instagram Stories. Mentre la versione per iOS dell’applicazione è sempre stata abituata a continuare a mostrare le storie in 16:9 per tutti gli utenti, la sua controparte per Android ha vissuto una fase di vero e proprio “casino” con molti utenti che visualizzavano delle storie “croppate” (tagliate) a seconda della risoluzione del display dello smartphone con cui venivano create. Adesso sembra che qualcosa, in tal senso, si stia muovendo. Staremo a vedere.





